Ministro Profumo, me la pubblica?

 

 

[Aggiornamento di sabato 20 ottobre: il post è stato pubblicato. E con il mio post, sono stati pubblicati altri interventi molto critici sull’operato del Ministro e, più in generale, della politica tutta riguardo la scuola. Dopodiché è stata interrotta la possibilità di postare ulteriori interventi in quello spazio. Il Ministro ha chiuso con i suoi ringraziamenti a tutti coloro che hanno contribuito]. 

Mercoledì, alle ore 18 e 30 o giù di lì, ho postato questo intervento sul tumblr del Ministro Profumo. (l’immagine a lato è lo screenshot del messaggio che mi avvertiva della moderazione). Rileggendolo, lo trovo un filino polemico (oh, solo un filino, s’intende), ma non mi pare di essere stata offensiva o maleducata. In ogni caso non è stato pubblicato. Qualunque sia stata la ragione (forse lo hanno giudicato fuori tema, forse hanno ritenuto improprio il fatto che dopo la conclusione abbia linkato le mie precedenti missive al Ministro – 1 e 2, già ospitate su questo blog, forse hanno ricevuto troppi messaggi sul medesimo argomento e dopo averne pubblicato qualcuno hanno deciso di piantarla lì), e non voglio credere sia stata censura, ho pensato che comunque valesse la pena di condividerlo con i miei venticinque lettori. Tuttavia spero sempre che, vista la dichiarata disponibilità del Ministro all’ascolto, il mio post si materializzi, prima o poi, anche nel suo spazio. Se qualcosa di simile è capitato anche a voi, fatemelo sapere nei commenti, che vi ospiterò volentieri qui. Rispettate la netiquette, mi raccomando.

Gentile Ministro Profumo,

non mi illudo che lei legga direttamente questo mio messaggio ma chissà, nonostante tutto voglio darle fiducia: in fondo ha appena dichiarato di essere disposto all’ascolto.  La proposta di innalzare l’orario dei docenti della secondaria a 24 ore, con stipendio invariato (anzi,  di fatto diminuito, visto che gli scatti sono bloccati), proposta che lei ha infiocchettato con una serie di vaghe promesse sull’eventuale futura promozione del merito e della professionalità docente e con risibili allusioni ad un “livello europeo” che dovremmo raggiungere, nasconde ovviamente la volontà di fare cassa ancora una volta sulla pelle degli insegnanti: è un dato di fatto che i docenti italiani hanno molto chiaro, come dimostra l’autentica sollevazione che si sta diffondendo rapidamente in Rete e altrove. Non ripeterò in questa sede gli argomenti contrari a questa decisione, perché immagino che lei li conosca benissimo. Gli interventi sono stati molti e molto rumorosi: lettere aperte, petizioni online, condivisioni sui social network, messaggi ai media, email ai politici, persino a Napolitano, e, naturalmente, la coda infinita di commenti sui siti dei giornali  e delle riviste specializzate.

Questo, in realtà,  è uno spazio in cui lei ci invita a condividere sogni e idee. Ebbene, da molto tempo io ho un’idea che forse è soltanto un sogno, e vorrei esporla pubblicamente qui.  Non la farò troppo lunga. Vorrei che si smettesse, davvero, di delegittimare e umiliare i docenti. Vorrei che li si ascoltasse. Vorrei che si prendesse atto della situazione reale della scuola, dei suoi meccanismi, delle sue assurdità. Vorrei che l’ultimo Ministro della serie non si agitasse così tanto “per lasciare un segno”, quale che sia, ma che, con un po’ di umiltà, porgesse orecchio al disagio dei moltissimi professionisti validi che negli ultimi anni si sono sentiti costantemente calpestati da decisioni prese altrove e, spesso, per motivi che con la qualità dell’istruzione avevano poco a che fare.  Vorrei che  ci fossero risparmiati i facili show mediatici, gli spot genericamente retorici, le banalizzazioni giornalistiche, le facili demagogie, le scelte approssimative, gli errori grossolani. Vorrei, mi crederebbe? sedermi davanti a lei e spiegarle a voce, con molta semplicità e sincerità, che cosa ha voluto dire per me il mio lavoro, che cosa significa essere insegnante in questa disgraziata Italia e perché mai,  oggi,  io abbia l’impressione che i miei sforzi e il mio impegno siano stati del tutto inutili, una grande impostura, il patetico tentativo di svuotare l’Oceano con un bicchiere. Credo che questo desiderio valga per me, valga per tutti noi. Si possono adottare le politiche scolastiche più innovative ed incisive, ma senza il coinvolgimento delle persone che nella scuola vivono e lavorano, senza la loro effettiva valorizzazione, si resterà sempre con un pugno di mosche in mano. Ma forse non si vuole sul serio un insegnamento di qualità, forse si reputa sufficiente una politica di annunci, buoni soltanto a nascondere ben altre finalità. Forse la scuola in Italia non interessa davvero a nessuno, nemmeno al Ministro, perché le priorità sono altre, e la vera partita si svolge altrove, su altri tavoli e con altri giocatori.

La prego, mi smentisca. Nei fatti, non solo a parole.

Lorenza Boninu, docente di Italiano e Latino.

P.S. per i lettori del mio blog. E con questa siamo a tre lettere aperte indirizzate dalla sottoscritta al Ministro Profumo. Ora basta, che la cassetta virtuale della posta del Ministro, con tutte le missive che gli sono state inviate, probabilmente straripa. 

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12 risposte a Ministro Profumo, me la pubblica?

  1. Lastefi scrive:

    E di nuovo, sottoscrivo in toto!
    Per quanto riguarda Tumblr, temo che anche questo sia l’ennesimo specchio delle allodole. L’ho guardato attentamente: avete notato che nello spazio “archivio” c’è una risposta, per quanto un po’ burocratica benché molto gentile, ai primi due o tre interventi e poi il nulla più assoluto?
    E vi ricordate il canale youtube della Gelmini? Non si sapeva quanto doveva rappresentare un momento di scambio e di condivisione….
    Chissà chi propone ai Ministri queste soluzioni, chissà chi dice loro “Ministro, apriamo un canale, apriamo un sito…” e chissà perché i Ministri accettano, organizzano eventi per presentare urbi et orbi la loro disponibilità all’ascolto, salvo poi lasciare che tutto muoia, senza dare nessuna spiegazione e, ovviamente, senza neanche dirci quanti soldi hanno speso per mettere su il solito circo che finisce per essere il posto dove ce la cantiamo e ce la suoniamo da soli.
    Io ho deciso di non iscrivermi a tumblr per tante ragioni ma anche perché l’unica cosa che mi ricordo del canale della Gelmini è la (spettacolare!) versione fatta da Paola Cortellesi (alla quale forse dovremmo chiedere di inventarsi qualcosa che riguardi tumblr…)…
    Se scrivi la lettera n° 4, avvisami :))
    Stefania

  2. floria1405 scrive:

    Ovviamente, sullo specchietto per le allodole sono assolutamente d’accordo. Il fatto è che i politici italiani, con rare eccezioni, non conoscono le dinamiche della Rete e finiscono per restare impigliati in una smania di comunicazione che, quando è vuota, ovviamente non comunica nulla ed è pure controproducente. Le storiche gaffe della Moratti, con il caso emblematico di Sucate, restano epocali. Guarda caso anche lei, prima di fare il sindaco, ha deliziato gli insegnanti.
    Sulla quarta lettera … mah, non è che alla fine, per punizione, mi fanno lavorare per 36 ore su cinque classi di 35 alunni in quattro scuole diverse?

  3. Lastefi scrive:

    Non te le darebbero per punizione 35 ore in 5 classi con 35 alunni in 4 scuole diverse, te le darebbero per portarti ad esempio che ce la possiamo fare, senza troppe storie :))

    Ps. Casomai il Ministro si trovasse a leggere: io interrompo ogni tanto per non impazzire, ma è dalle 20 che correggo compiti dopo aver fatto stamattina 6 ore di lezione…così, tanto per gradire…

  4. Luca scrive:

    Sono assolutamente d’accordo con te su tutta la linea… Guarda solo che il tuo post è pubblicato! 🙂

  5. daniele scrive:

    La tua mail non mi sembra affatto nè offensiva nè maleducata, anzi con molto rispetto, passione, volontà hai dimostrato di cercare un dialogo, un ascolto illustrando lo stato d’animo, i pensieri, le sensazioni di buona parte (credo) dei docenti italiani. Hai tratteggiato quello che è il substrato su cui poggia il nostro lavoro, o meglio quello che nel corso degli anni, purtroppo, ha preso il posto di quelle che dovrebbero essere ben altre fondamenta. Ma forse i “moderatori” ritengono di decidere (per il nostro meglio, of course) ciò che è bene sia reso pubblico e ciò che invece va messo sotto la voce “chiacchiere da bar”….

  6. floria1405 scrive:

    Eh sì, il post è stato pubblicato, assieme ad altri molto critici. Dopodiché il Ministro ci ha ringraziato e la possibilità di postare è stata chiusa. Insomma il tumblr, dopo dieci giorni, è morto. La vogliamo definire un’idea bislacca andata a puttane?

    • Lastefi scrive:

      Eh, il Signor Ministro sta seguendo le stesse orme della Gelmini: apre canali di comunicazione e poi li chiude, taglia le risorse alla scuola e cancella le cattedre. Gli manca di andare a Ballarò e dire, tra l’indispettito e lo stralunato, “me l’avrebbe detto il ministro delle Finanze!!” e il cerchio si chiude.
      …e meno male che al governo ci sono i Professori, eh!!!

  7. Concetta Loprete scrive:

    Grazie Lorenza per aver postato anche per tutti noi con la speranza che tra i sogni del Profumo la tua e anche le altre lettere, non restino solo lettera morta e che le sue intenzioni, invece un incubo da riservare a noi altri.
    Ho da chiedere a te e agli altri di aiutarmi a trovare una soluzione a questo problemone che dal 3 di ottobre dopo la lettura della nota riguardante i registri on-line ecc., sto vivendo ulteriori disagi e soffrendo di grossi attacchi di ansia, non vorrò essere insegnante a metà solo perchè disabile!
    Mentre il Profumo sogna, la nostra di realtà si trasforma sempre più in una matassa ingarbugliata e fortemente discriminante.
    Abbiamo bisogno di rimanere con i piedi ben fermi nella realtà nel mondo della scuola presso la quale anche noi prestiamo il nostro servizio e che lo svolgiamo alla stessa stregua degli altri.
    Incollo di seguito quel che circa un mese fa ho inviato in e-mail al Ministro e al Sottosegretario della Pubblica Istruzione, la quale Istituzione, si rivela sempre più, anche in questo, distruttiva

    Gentile Ministro e gentile Sottosegretario.

    Sono una docente di educazione musicale non vedente che esercita tale professione presso la SCUOLA SECONDARIA di I grado e che vi invita a esaminare, riflettere e poi disporre tutto quanto possa risultare a noi non vedenti indispensabile per continuare a lavorare in un clima di serenità, dunque per essere ancora considerati soggetti attivi e non passivi per volontà di terzi, nel mondo della scuola.
    in seguito a quanto avviene, vertiginosamente, in termini di cambiamenti e per la didattica e per la gestione amministrativa come ad es. i libri digitali in formato flash, i registri on-line, ecc., rischiamo di trovarci ad affrontare una nuova forma di barriera indesiderata! Infatti, detti strumenti utilizzati dalle scuole risultano essere, sovente, a me e agli altri colleghi disabili visivi, non usabili e talvolta del tutto inaccessibili.
    vorrei che da parte vostra, vi sia la volontà di porre l’accento sul tema dell’accessibilità, problema gigantesco che si aggrava giorno dopo giorno.

    Basti esaminare, analizzare e valutare tutto quanto è oggi in uso come ad es.: le piattaforme informatiche che vengono acquistate ed utilizzate dalle istituzioni scolastiche. Esse risultano, spesso, poco o nulla accessibili a non vedenti ed ipovedenti e questo nonostante la legge 9 gennaio 2004 n.4 (e relativo regolamento) imponga a tutte le istituzioni pubbliche di utilizzare materiale informatico accessibile ed usabile anche da parte dei disabili visivi.

    Pertanto, sollecito le SS.LL. a sensibilizzare, richiamare sia le scuole che i produttori di programmi informatici ad esse destinati, al rispetto di una legge dello Stato. I docenti disabili visivi si aspettano dal MIUR, rappresentante di un’istituzione che per prima dovrebbe tener conto del loro diritto di essere messi in grado di lavorare, quindi di contribuire alla pari degli altri al buon andamento della società, che traduca i fiumi di parole in fatti, per promuovere (e non per fingere di farlo), la reale integrazione dei disabili nel mondo del lavoro. Infondo, come ripeto, non si tratta di affrontare spese supplementari o di iniziare complicati iter burocratici, ma semplicemente di imporre il rispetto di una legge.

    Distinti saluti.

    Prof.ssa Concetta Loprete

  8. Concetta Loprete scrive:

    Grazie!

  9. floria1405 scrive:

    Ma figurati, Concetta, grazie a te. per la tua testimonianza. Anzi, mi farebbe piacere saperne di più …

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