Il Backstage delle primarie. Considerazioni sparse e qualche dubbio

(il mio post sul blog di Libertà e Giustizia Val di Cornia a proposito delle primarie PD nel nostro territorio)

Le primarie del centrosinistra sono nate come tentativo di superare le contraddizioni insanabili presenti nell’attuale, sciagurata legge elettorale: quindi, almeno in apparenza, con lo scopo di restituire ai cittadini la possibilità di scegliere effettivamente i propri rappresentanti,  evitando o limitando la “nomina” da parte delle segreterie di partito, secondo criteri poco trasparenti e non condivisi, dei futuri parlamentari. Ora che  i risultati sono stati acquisiti e le liste definitive presentate, è doveroso chiedersi se il meccanismo abbia davvero funzionato ovunque secondo questo auspicio o se, viceversa, siano state presenti opacità e tattiche non giustificabili, vista la premessa dalla quale, almeno in apparenza, l’intera operazione aveva preso avvio.

n realtà, l’impressione che si ha è quella di un compromesso poco lineare fra i condizionamenti pesanti di un’oligarchia  non disponibile ad arretrare, nonostante la delegittimazione di cui soffre in vaste porzioni dell’elettorato, e le pressioni di quanti puntavano ad un reale segno di discontinuità,  in nome della competenza, del merito, dell’autorevolezza, della novità della proposta politica. Insomma, la possibilità di essere eletti (che si traduce nella certezza di esserlo, a seconda del posto occupato nella lista definitiva) è stata su serio contendibile in tutti i territori e in ogni circostanza? Tutti coloro che si sono messi in gioco nelle primarie hanno avuto seriamente la reale possibilità di gareggiare alla pari? E gli elettori hanno avuto davvero l’opportunità di scegliere?

(continua a leggere sul blog Libertà e Giustizia Val di Cornia)

 

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